venerdì 23 marzo 2018

Sei favole di Esopo

I DUE VIANDANTI E L'ORSO 
Due amici viaggiavano insieme,
quand'ecco apparire davanti a loro un grosso orso.
Uno di loro salì veloce su un albero e si nascose,
mentre l'altro, che stava per essere preso,
si gettò al suolo fingendo di essere morto.
L'orso gli avvicinò il muso, annusandolo, ed egli tratteneva il respiro,
perché, a quanto pare, l'orso non tocca i cadaveri.
Quando l'orso si fu allontanato, quello sull'albero discese e chiese:
<< Cosa ti ha detto nell'orecchio quando ti annusava ? >>
<< Di non viaggiare mai più con un compagno che,
     nel pericolo, non rimane al tuo fianco. >>


La favola mostra che le disgrazie
mettono alla prova la bontà degli amici.

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I DUE VIANDANTI E L'ORSO
Due amici viaggiavano insieme,
quand'ecco apparire davanti a loro un grosso orso.
Uno di loro salì veloce su un albero e si nascose,
mentre l'altro, che stava per essere preso,
si gettò al suolo fingendo di essere morto.
L'orso gli avvicinò il muso, annusandolo, ed egli tratteneva il respiro,
perché, a quanto pare, l'orso non tocca i cadaveri.
Quando l'orso si fu allontanato, quello sull'albero discese e chiese:
<< Cosa ti ha detto nell'orecchio quando ti annusava ? >>
<< Di non viaggiare mai più con un compagno che,
     nel pericolo, non rimane al tuo fianco. >>



La favola mostra che le disgrazie
mettono alla prova la bontà degli amici.
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I VIANDANTI E IL PLATANO
Un giorno d'estate, quando il sole era alto,
due viandanti accaldati e stanchi videro un platano
e si sdraiarono alla sua ombra per riposare.
Poi, levato lo sguardo verso il platano,
presero a dire che quell'albero così sterile
era inutile agli uomini. Ma l'albero rispose:
<< Ingrati !
     Mi accusate di essere sterile e inutile,
     mentre ancora state godendo dei miei benefici. >>



Anche tra gli uomini ci sono persone modeste
alla cui bontà non si presta attenzione,
malgrado facciano del bene al loro prossimo.



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IL CANE DA CACCIA E GLI ALTRI CANI
Un cane allevato in casa e addestrato a combattere
contro le belve, un giorno strappò il collare e scappò.
<< Ma perché scappi ? >> gli domandavano gli altri cani,
vedendolo ben nutrito e in piena forma.
<< Lo so che vivo nell'abbondanza e posso godere di tutte
     le soddisfazioni materiali, ma sono sempre a un niente
     dalla morte quando devo combattere contro le belve. >>
E gli altri cani commentavano:
<< Anche se viviamo da poveretti, facciamo una bella vita,
     perché non dobbiamo combattere contro animali feroci. >>



I pericoli dobbiamo evitarli, e non attirarli per amore
del lusso e della vanagloria.



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IL LEONE E IL TOPO RICONOSCENTE

Un topolino correva sul corpo di un leone addormentato,
il quale si svegliò e, acchiappatolo, fece per ingoiarlo.
La bestiola allora lo supplicò di risparmiarlo e che,
se ne usciva salvo, gli avrebbe dimostrata la sua riconoscenza.
Allora il leone scoppiò a ridere e lo lasciò andare.
Dopo un certo tempo, il leone fu catturato da cacciatori
che lo legarono con una corda ad un albero.
Il topo, che udì i suoi lamenti, accorse,
rosicchiò la corda e lo liberò, dicendo:
<< Tu quella volta ridevi di me perché non immaginavi mai
     di poter avere una ricompensa da parte mia.
     Ora hai capito che anche i topi sono capaci di gratitudine. >>



La favola mostra come, con il mutare delle circostanze,
anche i potenti possono avere bisogno dei deboli.


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L'UOMO CHE TROVÒ UN LEONE D'ORO

Un tale, che era tanto avaro quanto pauroso,
si imbatté in un leone d' oro, e diceva:
<< Cosa devo fare ? Sono fuori di me perché
     diviso tra il desiderio dell'oro e la paura.
     Ma quale sarà mai stato il caso o il Dio
     che ha creato un leone d'oro ?
     L'animo mio è straziato: brama l'oro e teme la belva;
     A prenderlo mi spinge il desiderio, a fuggirlo la natura.
     O sorte che offri e non lasci prendere.
     O tesoro che non dai gioia !
     O grazia di Dio che ti muti in disgrazia !
     Che fare ? con quale mezzo potrei usufruirne ? ...
     Ecco, vado a prendere i miei servi, che lo cattureranno.
     Io starò a vedere da lontano. >>


Questa favola è adatta per quelli che, pur essendo ricchi,
non osano toccare le loro ricchezze e goderne.